venerdì 12 ottobre 2007

Tempo sabbia e tempo acqua



Sì, lo ammetto, il tempo mi ha fagocitata. E mi risputa un bel pò dopo, per fare una capatina sul blog, ormai preda di ragnatele che non sono solo quelle del web.

Vi capita mai di sentirvi mangiati dal tempo? Spesso mi illudo che il tempo mi appartenga, di poterlo organizzare, suddividere, inscatolare e rendere pratico per usufruirne quando mi serve. Invece, col cavolo. Scivola via e mi circonda, e la realtà pian piano diventa il ricordo di ciò che era prima. I sogni per me sono esperienze sensitive, e quando la vita stessa diventa ricordo, è difficile distinguere tra i due. In fondo, diventano entrambi parte di me, in quella grigia materia cerebrale che accumula esperienze.

Mi capitano giorni monocromi; e quelli che passo prevalentemente a casa, si annullano in una nebbia che ha un colore indistinguibile, tipo grigio chiaro. Non grigio fumo nè grigio Londra... proprio grigio perlaceo, quel colore che è luce e sedimento assieme. E più passa il tempo, più diventano grigio scuro. Tipo il colore delle pietre fossili che imprigionano trilobiti e ammonie, orme di fantasmi. Poi ci sono i ricordi dell'infanzia, che non so perchè, hanno quella luce soffusa e bianca, di un bianco candido che la neve appena caduta in confronto è nera. E quando li sogno e navigo in quella luce meravigliosa quasi non vorrei mai più uscirne.

Ma i giorni rossi, e i giorni blu cobalto, e i giorni giallo ginko... bè, quelli è un'altra storia. Per ora, vado atuffarmi nei sogni. E spero di affondare in un morbido tepore bianco.



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