lunedì 24 settembre 2007

Stupore e tremori




Stupore e tremori è il titolo di un libro di Amélie Nothomb che mi è piovuto dal cielo (grazie Massimo) come un dono inaspettato, carico di fremiti nippofili frustrati dalle convenzioni che ingabbiano, annientano, delimitano il destino degli esseri umani e le loro anime; adesso come allora, nel mitico Sol Levante, la tradizione è più che un ricordo da onorare. E' una seconda pelle che finché vivi non ti si staccherà mai di dosso. Lo trovo meraviglioso e terribile, eroico e disperante.


Mentre ieri guardavo Chii che si abbandonava al sonno tra le braccia di Marco (che leggeva il libro, appunto), contemplavo la sua dolcissima fragilità e l'assoluto trasporto con cui si lasciava andare, pian piano, scivolando...


Chissà perché la bellezza è sempre così fragile, così nostalgica, e mi stringe il cuore così nel profondo. A volte devo distogliere lo sguardo, o va troppo giù, e mi viene un groppo in gola. Non trovo affatto che sia un'accessorio del vivere. Se un giorno dovessi passare i miei giorni in una città funzionale e perfetta, ma priva di bellezza, la sterilità di ciò che mi circonda mi ucciderebbe. Roma è un caos trasbordante. Tokyo un'ipersimolazione continua, da epilessia. Ogni posto ha dentro di un altro posto, quello che vive la mia anima. E' così anche per Amélie, che cerca il Giappone di quando era bambina. E quello fuori assume un senso solo alla luce della bellezza che mantiene nel cuore.

Divago. Forse perché anche io vedo il Giappone con due paia d'occhi.

Ed è difficile da spiegare, la bellezza.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dev'essere veramente bello questo libro per averti ispirato sensazioni così forti! Non so se è proprio il mio genere, ma credo che prima o poi te lo chiederò in prestito...magari quando ci vediamo per fare un altro salto in libreria, cercando di capire qualcosa tra CSS e XHTML! baci!

Nereas ha detto...

Grazie Julietta, ricambio i baci e speriamo di rivederci presto per andare a ravanare nelle librerie... è il mio sport preferito. ;)
Il libro della Nothomb te lo presto quando vuoi, si legge in una nottata e lascia impresso un marchio indelebile... ma ti avverto, trovo che sia molto romanzato; e mi ha lasciato dentro un'impressione forte anche perchè mi sono immedesimata. Io, straniera, a lavorare in Giappone... al posto suo sarei crollata molto prima!