venerdì 28 settembre 2007

Quattro gatti... mille blog.




Il consorte mi ha apostrofato con un "emmò basta però! sempre foto di Chii... a chi vuoi che importi del nostro gatto?"...

In effetti, sto usando questo blog come una sorta di diario personale, perciò penso istintivamente che ciò che amo abbia rilevanza.

Invece no.

Finora gironzolando nella rete ho incontrato tre tipi principali di blog:


  • Quello che serve a far vedere agli altri quanto sei aggiornato e bravo nel tuo lavoro per offrire una finestra virtuale che ti consenta di trovare un lavoro migliore (cioè ti salvi da un abisso di fame e miseria).

  • Quello che serve a far vedere agli altri come te la sai spassare e che con te c'è da divertirsi (cioè ti tiri fuori dalla solitudine o dal solito cerchio di vecchie inossidabili amicizie)

  • Quello che riguarda campi a te affini e offre servizi di informazioni tali da far tornare lì spesso tanta gente di cui non ti frega nulla (cioè ti offra la possibilità di mettere banner che ti facciano guadagnare qualcosina e non farti sentire come se "sprecassi il tuo tempo davanti al computer").


Ma francamente, come disse Rhett Butler (non quello degli spazzolini, l'altro), me ne infischio.

Mi piacciono i blog che parlano di esperienze di viaggi, di emozioni, di vibrazioni.

Mi piace scrivere, e finora al mio blog non ho dato nessuna forma, forse perchè quando mi viene un pensiero lo scrivo anche dietro ad uno scontrino che poi butto, a un volantino che piego a barchetta e lascio a navigare verso altri lidi, o su un diario vecchio di dieci anni.

I miei pensieri sono Mandala che sono sparsi via dal tempo, o ritrovati per caso, e li amo così. Non penso di essere ancora pronta per capire e apprezzare l'enciclopedismo globale che pervade Internet, anche se ammetto che ormai mi ha contagiato... Vi capita mai di pensare "ma che diamine è questo? Ah, vabbè, lo vedo su Internet più tardi"...

Mi fa un pò paura questo prendere Internet come una Memoria globale di cui non possiamo più fare a meno. Mi ricordo lo slot impiantato sul collo di Motoko Kusanagi in Ghost in the Shell e tremo. Perdono, Mnemosyne, ti abbiamo digitalizzata.

Insomma, questo blog sono solo gocce di pioggia; se vi sfiorano la pelle e sentite un brivido, un pensiero, mi fa piacere... ma se pian piano si asciugano sotto il sole, lasciate che sia.

lunedì 24 settembre 2007

Stupore e tremori




Stupore e tremori è il titolo di un libro di Amélie Nothomb che mi è piovuto dal cielo (grazie Massimo) come un dono inaspettato, carico di fremiti nippofili frustrati dalle convenzioni che ingabbiano, annientano, delimitano il destino degli esseri umani e le loro anime; adesso come allora, nel mitico Sol Levante, la tradizione è più che un ricordo da onorare. E' una seconda pelle che finché vivi non ti si staccherà mai di dosso. Lo trovo meraviglioso e terribile, eroico e disperante.


Mentre ieri guardavo Chii che si abbandonava al sonno tra le braccia di Marco (che leggeva il libro, appunto), contemplavo la sua dolcissima fragilità e l'assoluto trasporto con cui si lasciava andare, pian piano, scivolando...


Chissà perché la bellezza è sempre così fragile, così nostalgica, e mi stringe il cuore così nel profondo. A volte devo distogliere lo sguardo, o va troppo giù, e mi viene un groppo in gola. Non trovo affatto che sia un'accessorio del vivere. Se un giorno dovessi passare i miei giorni in una città funzionale e perfetta, ma priva di bellezza, la sterilità di ciò che mi circonda mi ucciderebbe. Roma è un caos trasbordante. Tokyo un'ipersimolazione continua, da epilessia. Ogni posto ha dentro di un altro posto, quello che vive la mia anima. E' così anche per Amélie, che cerca il Giappone di quando era bambina. E quello fuori assume un senso solo alla luce della bellezza che mantiene nel cuore.

Divago. Forse perché anche io vedo il Giappone con due paia d'occhi.

Ed è difficile da spiegare, la bellezza.


venerdì 21 settembre 2007

Jappocucina


Non tutti gli okonomiyaki vengono col buco... Anke perchè sennò sarebbero dei monja.

Quello nella foto, in particolare, è il mio pranzo di oggi. E francamente devo ammettere che nonostante l'aspetto non sia malaccio, al centro non son riuscita a cuocerlo bene: era alto due dita e mezzo! Colpa della padella troppo piccina, o della mia pancia che brontolando mi ha distratto da questo piccolo particolare? Mah. La fretta e la fame non sono mai buone consigliere.

Devo recuperare la grandiosa e inimitabile ricetta di Kazu san, lui sì che li sa fare!
Con quei gamberetti, il maiale, e il cavolo tagliato sottile e grezzo... mmmh.
Per chi voglia fare un salto nel sol levante, una puntatina alla catena di ristoranti Okonomiya è d'obbligo. Ma quelli fatti a casa da un giapponese sono tutta un'altra cosa. :p-
Se ricevo il permesso dal diretto interessato, posterò la ricetta, ve lo prometto! n_n

Per chi non abbia ben chiaro cos'è un okonomiyaki o un monja, faccia un salto qui:


(dopo pranzo, sennò vi viene fame!)

mercoledì 19 settembre 2007

Plastilina

Da un paio di giorni mi invade una vibrazione opprimente, mi arriva al cervello e mi rende insensibile a certe cose e ipersensibile ad altre; Marco dice che mi devono venire... classica risposta da uomo.
Da uomo che mi conosce: infatti facendomi due conti, è maledettamente vero.

Sarà, ma questa periodica overdose di ormoni ke mi danno al cervello, ke mi rendono più creativa ma anche più confusa, mi fa sentire fisicamente la mia fragilità in maniera allucinante.
Una volta qualcuno mi ha detto che la volontà della mente può tutto. Ci credo anch'io, ma devo ammettere che a volte esistono sensazioni che riescono a spezzarti; e rimettere a posto i frammenti è un lavoro da certosini.
Vorrei poter essere di plastilina, e mutare senza farmi mai male.
Dev'essere comodo potersi abbandonare ad una stretta che plasma, ma non può distruggere...

Vebbè, dopo questi pensieri a cascata (ke ci volete fare, il ciclo non perdona! E non parlo di quello della vita...)... posto anche un paio di immagini di un'artista della plastilina che mi piace un casino.

Per chi volesse curiosare tra le altre opere di Meredith Dittmar, ecco il sito: www.corporatepig.com



martedì 18 settembre 2007

Nozze di carta



Ieri era il nostro primo anniversario di nozze... *n_n* chissà perchè si chiamano di carta? Mi fanno venire in mente le creazioni di un artista danese davvero bravo... è sua anche l'immagine del post. Se volete vedere come continua questa scultura che si chiama All in all, fate un salto sul suo sito...


sabato 15 settembre 2007

Chii, la nostra miciogatta


Dorme beata in qualunque posizione... Quella roba rossa è il mio dizionario di Giapponese; pur di starmi vicina, s'è messa a blocchetto L di Tetris... ke dolce... la perdono per tutte le volte ke mi ha scalato in freeclimbing... *^_^*

Il primo post

Ecco la prima prova di post, vediamo se me lo prende... >_<